giovedì 16 marzo 2006

A tutto campo

Uno dei fenomeni lessicali più diffusi dell'italiano contemporaneo è il travaso di termini specifici di un sottocodice ad un altro; quando poi si tratta non di singole parole ma di intere locuzioni sono più facili fenomeni di cristallizzazione, per cui un'espressione che era nata all'interno di un sottocodice specifico diventa di uso (e abuso) comune anche in altri.

A questo proposito ho fatto una piccola indagine sull'espressione a tutto campo, originariamente tipica del lessico sportivo, e in particolare calcistico. Da alcuni anni, soprattutto dopo alcune celebri discese in campo, la locuzione è diventata di uso comune anche in altri sottocodici, come quello della politica, che prende spesso in prestito dalla lingua dello sport le metafore della battaglia e dell'agonismo.

La locuzione è usata in particolare nel linguaggio giornalistico: il corpus Repubblica ne offre infatti centinaia di esempi. Per la mia indagine ho voluto studiarla all'interno della lingua usata nei blog, quindi di testi di rete scritti da utenti comuni e non necessariamente da giornalisti.

Attraverso una ricerca nei blog italiani effettuata con Google Blogsearch per il periodo 11 febbraio-11 marzo, ho selezionato 100 occorrenze casuali di a tutto campo e ne ho analizzato in primo luogo gli ambiti d'uso.

Da quest'analisi emerge che, oltre che nei blog di argomento sportivo (che non arrivano al 50%), la locuzione è usata in quelli di argomento politico, ma anche in quelli di informatica, nei diari personali e nei blog che si occupano di spettacolo. Il grafico riporta nel dettaglio le percentuali d'uso per i singoli argomenti.




Mentre nei blog sportivi la locuzione è riferita soprattutto a nomi come pressing o partita, nei testi di argomento politico è molto frequente la sua giustapposizione ad un nome proprio, come in:
È un Maurizio Crozza a tutto campo quello che va in scena davanti al pubblico dell'Ulivo riunito al Palalottomatica

E' interessante notare anche che, accanto al tradizionale uso avverbiale (giocare a tutto campo) si va sempre più diffondendo un impiego della locuzione come aggettivo, immediatamente giustapposto al nome a cui si riferisce, come nell'esempio precedente o in:
Lo scontro a tutto campo tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi si combatte anche sulla visita del presidente del Consiglio negli Stati Uniti

Un'altra caratteristica è la tendenza ad usare la locuzione in contesti che contengono metafore del combattimento, come avviene frequentemente nei sottocodici politico e sportivo; si parla quindi di scontri, attacchi, difesa, guerra, sfida a tutto campo.
Nulla di nuovo fin qui: si tratta del consueto uso di espressioni che, passando da un sottocodice all'altro, si cristallizzano nell'uso e diventano cliché, come nel caso di a tutto campo nel linguaggio del commento politico.
Un po' più inconsueto, ma molto significativo, mi è sembrato l'uso della locuzione in testi di informatica, in cui si parla ad esempio di software utilizzati per navigare a tutto campo sul web. Emblematica in questo senso questa citazione inquietante:
Per chi ha già un'hobby c'è il sito di "creare insieme" dove, grazie ad una iscrizione completamente gratuita, entrerà in una community a tutto campo

La considerazione rassicurante, per finire, è che, anche se i blog sono testi prodotti spesso da persone "qualunque", che scrivono per hobby e non per motivi professionali, questa tendenza a riprodurre una locuzione stereotipata non sembra essere per ora entrata nella lingua parlata: il LIP riporta una sola occorrenza di a tutto campo, prodotta non a caso non in una conversazione faccia a faccia ma nel corso di una assemblea politica.

1 commento:

  1. beh, che dire se non.... una ricerca a tutto campo!!
    (molto interessante questo blog, davvero)

    RispondiElimina