martedì 24 marzo 2009

La forza della semplicità: una lezione americana.

  Il 10 marzo scorso il Presidente degli Stati Uniti ha pronunciato un discorso pubblico sullo stato dell'istruzione in America e sui provvedimenti che intende adottare in questo campo nel corso del suo mandato. Il video mi ha tenuta incollata (all'iPod) per tutti i 33 minuti della sua durata, per due ragioni parallele:

  • i contenuti: mi sembra un sogno sentir parlare in questi termini della scuola e dell'università, come dell'aspetto centrale di un piano di riforme globale indispensabile per uscire dalla crisi. Questa centralità dell'istruzione è del tutto ignota in Italia;

  • il modo in cui Obama esprime questi contenuti. Una sintesi molto ben riuscita fra chiarezza e semplicità.


Traduco alla buona un paio di brevi spezzoni, per rendere l'idea; consiglio comunque la visione integrale del video, che trovate su YouTube.

Nel primo spezzone, Obama, dopo aver descritto i problemi dell'istruzione in America, afferma:
Il declino dell'istruzione in America è insostenibile per la nostra economia, intollerabile per la nostra democrazia, inaccettabile per i nostri figli.

Più avanti, Obama parla della necessità di prolungare il tempo che i bambini passano a scuola (MariaStar, vuoi dare un'occhiata?):
Non possiamo più mantenere un calendario scolastico pensato in un periodo in cui l'America era un paese di agricoltori, che avevano bisogno dei bambini a casa per arare il campo a fine giornata. [...] Ecco perché chiedo non solo di allungare la durata dei programmi di doposcuola, ma anche di ripensare l'organizzazione della giornata scolastica in modo che duri più a lungo.

Una delle priorità del programma di Obama è la riduzione dei costi per gli studenti, sia per i college che per le scuole tecniche; ecco cosa dice a questo proposito (dopo aver quantificato e dettagliato diverse forme di aiuto finanziario previste):
In definitiva, stiamo riducendo le spese scolastiche per 7 milioni di studenti in più rispetto a prima, con un investimento radicale nel futuro dei nostri figli e nel successo dell'America. Chiedo perciò al Congresso, così come al popolo americano, di seguirmi, per rendere possibile questo investimento.

Meraviglia! Poche parole, semplici e chiare, corrispondenti a poche, solide e concrete idee per risollevare la malandata istruzione americana, partendo dall'altrettanto semplice presupposto che non può esistere risanamento economico senza una scuola e un'università che funzionano bene.

Ma veniamo a noi; no, non voglio certo mettere a confronto il video di Obama con quello della nostrana Gelmini (che trovate sempre su YouTube); prendo solo qualche passaggio a caso, vediamo come suona in rapporto all'altro:
Per quanto riguarda invece la scuola superiore abbiamo approvato la riforma che però entrerà in vigore dal 2010 e quindi utilizzeremo i prossimi mesi per il cosiddetto "orientamento", ovvero per fare in modo che le scuole possano attuare e quindi declinare in concreto gli elementi di novità della riforma e anche avremo il tempo necessario per far conoscere le novità alle famiglie e agli studenti.

E quindi, mentre  le scuole italiane stanno a "declinare in concreto gli elementi di novità della riforma", in altre zone del mondo si pongono i fondamenti di un risanamento radicale del sistema scolastico e universitario.

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