sabato 15 maggio 2010

Please, mi compri un ticket per la finale di Champions?

Dal Corriere della sera online di oggi, 15 maggio 2010:
Calcio: Champions, esauriti in 6 ore ticket per la finale.

Non sono mai stata troppo insofferente nei confronti dell'uso di anglicismi nella nostra lingua; mi chiedo però perché debba essere necessario, da parte di un professionista della scrittura (non ridete, sto parlando di un giornalista!), ricorrere a un termine internazionale invece che ad un rassicurante e italico biglietto.
Va bene che l'evento è internazionale (è la finale di Champions, no?), ma a qualcuno di voi verrebbe in mente, parlando tra amici, di dire:
Tersilio, vado a comprare il ticket per la finale di Champions. Porto parecchio money, perché dev'essere parecchio expensive.

Perché un giornalista dovrebbe sentirsi quasi in obbligo di usare una parola inglese? E' più dotta? Più di moda? Lo insegnano alle scuole di giornalismo?

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