lunedì 22 aprile 2013

Parole come pietre

Il discorso al Parlamento di Giorgio Napolitano, che inaugura il suo secondo mandato, è stato commentato in tempo reale su Twitter e subito dopo nei principali organi di informazione: un discorso definito duro, di ammonimento, di critica spietata (Repubblica), o sferzante, pieno di bacchettate ai partiti (Corriere della Sera).
Alcune parole in particolare hanno contribuito ad ottenere questo effetto; l'analisi della keyness ci aiuta proprio a scoprire le parole che caratterizzano il discorso di Napolitano e che lo rendono diverso e specifico rispetto ad altri. La keyness è un coefficiente statistico che risulta dal confronto tra la lista di frequenza di un testo (nel nostro caso il discorso di Napolitano) e un insieme di testi di riferimento con cui il testo in esame viene paragonato (un corpus esteso di discorsi politici degli ultimi 15 anni).
Quella che segue è una breve lista di alcune delle parole che hanno valori di keyness più elevati, e che dunque possiamo considerare le parole-chiave del discorso presidenziale:

intese: nelle espressioni "necessità/esigenza di intese", o "intese tra forze diverse". C'è poco da fare, dice il Presidente, bisogna trovare il modo di mettersi d'accordo; 
sordità. E' una delle parole-chiave più importanti, che fotografa l'incapacità delle forze politiche di prestare ascolto; 
imperdonabile: l'aggettivo è riferito alla mancata realizzazione delle riforme e di una nuova legge elettorale; 
maturità: è quella che è mancata "per la ricerca di soluzioni di governo condivise quando se ne imponga la necessità"; 
soluzioni: quelle che non si è stati capaci di trovare, le "soluzioni condivise a problemi di comune responsabilità istituzionale"; 
contrapposizione: Napolitano non evoca solo quella tra forze politiche diverse, ma anche quella fra piazza e Parlamento e quella, più recente, tra rete e forme di organizzazione politica più tradizionale; 
età: è un elemento che ha caratterizzato i commenti e le reazioni alle candidature che nei giorni scorsi sono state presentate senza successo in Parlamento, e che si è riproposto necessariamente anche per la rielezione di Napolitano. Il presidente lo evoca a più riprese, ma ne rovescia in positivo il significato quando dice "Permettete che ve lo dica uno che entrò qui da deputato all'età di 28 anni e portò giorno per giorno la sua pietra allo sviluppo della vita politica democratica.";
concretamente: è un avverbio poco usato in politica, ma denso di significato nelle parole di Napolitano: "C'è da lavorare concretamente, con pazienza e spirito costruttivo".

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