lunedì 25 novembre 2013

Il femminicidio nelle parole di chi lo racconta


Oggi, 25 novembre, è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Per l'occasione, ho fatto una breve ricerca sul modo in cui questa violenza è raccontata, in particolare attraverso due espressioni chiave: femminicidio e violenza sulle donne. Ho cercato le due espressioni in uno dei maggiori quotidiani nazionali (Repubblica, nelle versione online) e in uno strumento che racchiude i testi di oltre 305.000 libri in italiano pubblicati dal 1800 ad oggi, Google ngrams.

Il termine femminicidio è attestato in Repubblica dal 2001, in un articolo sulle donne in Afghanistan; fa un'altra breve comparsa nel 2002 (questa volta si parla di Pakistan) e poi sparisce, per ricomparire stabilmente (anche se ancora solo occasionalmente) nel 2006, in un articolo in cui si parla dell'Italia e del fenomeno tragico del "femminicidio". Dal 2010 in poi femminicidio è un termine stabilmente presente su Repubblica; nel 2013 (non ancora concluso) è usato oltre 900 volte, con una media di circa di 3 volte al giorno.
Di femminicidio, dunque, si parla sempre più spesso sulla stampa italiana;  nei libri pubblicati in lingua italiana, invece, femminicidio non è ancora attestato (il database di Google arriva fino al 2008).
Una ricerca di "violenza - PREPOSIZIONE - donne",  tuttavia, evidenzia che, a partire dalla fine degli anni '70, il tema acquista uno spazio che cresce enormemente, come mostra il grafico qui sotto (passando il mouse su ogni espressione a destra, si evidenzia la rispettiva linea del grafico).

Segnalo alcune delle rarissime occorrenze più datate di violenza sulle donne: nel 1806, ad esempio, in un Progetto del Codice penale pel Regno d'Italia: [...] Presentato dalla Commissione instituita da sua Eccellenza il Grand Giudice Ministro della Giustizia col Decreto 21 giugno 1803 si parla di violenza sulle donne di mercato e si legge che si tratta "di un'offesa contra la libertà personale, ma delle minori". Picchiare o uccidere una prostituta è dunque un reato trascurabile; usare violenza su una donna tout court non è nemmeno menzionato.
Un'analisi approfondita di come l'uso di queste espressioni si è evoluto nel corso dei decenni sarebbe di grande interesse; il solo dato quantitativo, tuttavia, è già un indizio (positivo) del fatto che, almeno, di femminicidio e di violenza sulle donne si parla sempre di più.

1 commento:

  1. Ho dato una rapida occhiata a documenti dell'Unione Europea perché la legislazione europea spesso contribuisce all'affermazione di neologismi (direttamente attraverso i regolamenti, che entrano in vigore in tutti gli stati membri alla data di pubblicazione, oppure attraverso le direttive, che devono essere recepite dalla legislazione italiana ma che spesso vengono copiate senza modifiche).
    Facendo una ricerca ristretta a site:europa.eu si trovano occorrenze di femminicidio a partire almeno dal 2004 (presentazione di un convegno internazionale su omicidio e violenza in famiglia tenuto a Roma); nel database terminologico IATE il termine è stato inserito nel 2009.

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