martedì 5 luglio 2022

Il frame giornalistico della vicenda umana

In questi ultimi giorni i quotidiani, non solo italiani, dedicano come è ovvio molto spazio alla tragedia della Marmolada, con il racconto del disastro, dei soccorsi e delle vittime.

Come spesso avviene nei fatti di cronaca di forte impatto e grande visibilità, il frame scelto da molti quotidiani italiani è quello della vicenda umana delle vittime, e quindi dei lati personali ed emotivi della vicenda, più che di quelli aderenti al racconto oggettivo dei fatti. L'evento, più che presentato nella sua oggettività, viene raccontato con la lente su ciò che commuove e fa sensazione.

Ecco quindi che Repubblica il 3 luglio apre in prima pagina con il titolo Inferno di ghiaccio, accompagnato dai titoli di altri articoli riportati nelle pagine seguenti. Alcuni presentano ad esempio fenomeni di personificazione: il pianeta che si vendica della follia umana. In modo simile, Libero, sempre del 3 luglio, titola La montagna che uccide.

La personificazione di un elemento naturale (il pianeta, la montagna) consente di attribuire alla natura comportamenti umani, come quello di vendicarsi della condotta non rispettosa dell’uomo. Questa identificazione conferisce al discorso un alone di sensazionalismo, e dipinge gli eventi come lo scontro epico tra due forze contrapposte: l’uomo, che sbaglia e soccombe, e la natura, che lo punisce. Tutto ciò è chiaramente lontano da un racconto oggettivo e misurato dell’evento in questione.


Repubblica, 3 luglio 2022

Libero, 3 luglio 2022



Accanto a questo, i quotidiani nei titoli ricorrono come di consueto ai virgolettati, per riportare le presunte parole pronunciate da alcune delle persone coinvolte. Così ad esempio La Stampa del 5 luglio: “Così la montagna li ha inghiottiti tutti”. Il presunto discorso diretto ha la funzione di aumentare il coinvolgimento emotivo del lettore, che ha la sensazione di parlare direttamente con i protagonisti. 

L’appello agli aspetti personali ed emotivi dell’evento narrato è il tratto che accomuna i quotidiani italiani, che riportano a piene mani le storie private delle vittime (Quei sogni infranti sul ghiacciaio, La Stampa, 5 luglio; Filippo e quei corpi spezzati in un lampo, Repubblica, 2 luglio). L’uso del nome proprio, in particolare, favorisce l’identificazione emotiva con le vittime e la vicinanza empatica coi loro familiari. 

Un confronto con il Times, sempre del 5 luglio, evidenzia in modo macroscopico la diversità dell’approccio. Il quotidiano inglese si limita a riportare in modo sobrio e oggettivo gli elementi essenziali della notizia: gli scalatori uccisi nelle Alpi italiane da un ghiacciaio franato a causa della temperatura elevata. Un atteggiamento di questo tipo nei titoli dei quotidiani italiani, specie se relativi a eventi di grande visibilità come quello in questione, è quasi sconosciuto.



La Stampa, 5 luglio 2022
The Times, 5 luglio 2022















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