mercoledì 13 giugno 2012

Rem non tenet

Deve proprio essere che non ha ben chiaro il concetto, Mastella, se le parole che ne derivano sono così scomposte e antiestetiche.
Con un inquietante post su Facebook, l'ex Guardasigilli ci chiede di essergli "da canto", perché così può riprendere il suo percorso politico, che in realtà tutti noi consideravamo definitivamente concluso.


Turbata da dalla portata di tale affermazione, spingo un po' più in basso il mio sguardo e rinvengo un secondo post, assai oscuro e di difficile interpretazione. Quello qui sotto.


Con aggettivazione proustiana definisce "incredibile" la confusione politica attuale (suppongo che debba esistere anche una confusione economica, una sociale, e forse, visti i tempi, anche una confusione antipolitica).
Il successivo ablativo assoluto ("I partiti latitanti") introduce la parte più drammatica del passo, che ci offre un parallelismo, anche morfologico,  tra "il partito della disperazione" (che guarda a Grillo) e "quello della preoccupazione" (rappresentato dai tecnici tecnici).
L'urlo di indignazione conclude, sia pure senza punteggiatura, l'accorata prosa. Il tutto - come ulteriore prova di perizia scrittoria - senza l'ombra di una maiuscola (non era facile, lo ammetto).
Che dire di fronte a tanta sapienza? Che se questo è il modo di articolare un pensiero, il pensiero medesimo non deve essergli molto chiaro, di sicuro.

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