lunedì 30 luglio 2012

Alcuni non trascurabili vantaggi della brevità

Da alcuni mesi sto studiando il linguaggio usato da un campione di 40 politici italiani in Twitter; l'argomento mi appassiona, anche perché nel confronto la lingua usata dai politici in televisione esce con le ossa rotte, senza possibilità di appello.
Ragionavo da un po' sull'uso di alcuni aggettivi che servono ad esprimere una valutazione soggettiva su qualcosa: ad esempio, favorevole, o contrario. Non solo  aggettivi di questo tipo sono molto più frequenti in Twitter, ma sono anche usati diversamente, in modo più chiaro e più diretto. Ecco un esempio (da Twitter), in cui un politico risponde ad una domanda sull'abolizione degli ordini professionali:
@utente sono favorevole all'abolizione degli ordini professionali
Ed ecco un altro esempio, da un talk show televisivo, in cui un politico risponde ad una domanda sul ponte sullo stretto (riporto solo le prime 3 delle circa 120 righe):
Il ponte sullo stretto è una cosa molto suggestiva, però se noi chiediamo... Io non sono in principio opposto, contrario a grandi opere, a grandi fatti di ingegneria e di realizzazione, però mettiamo in fila le priorità.
Allora, le conclusioni sono due.

Primo: se uno vuole, in Twitter esprime il suo parere in modo chiaro e diretto, mentre in TV prima dice un fiume di sciocchezze e poi, alla fine, dice che "in principio non è contrario".

Secondo: forse uno dei motivi per cui mi piace Twitter, perfino quando è usato dai politici, è proprio la rassicurante certezza che finisce presto, che la pazienza dovrà durare solo per 140 caratteri. Ce la posso fare, mi dico; mentre in tv finisce sempre che, dopo cinque minuti di supplizio, spengo o metto Rai Storia.

1 commento:

  1. la seconda conclusione mi trova d'accordo :D
    bel blog, un saluto!
    Cristina

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