venerdì 3 ottobre 2014

La struttura delle conversazioni in Twitter: l'esempio di Renzi

Ogni tweet che scriviamo genera, almeno potenzialmente, delle repliche da parte dei follower o di altri interlocutori. A loro volta queste repliche possono generare altre repliche, e così via. Questo meccanismo "a valanga" produce conversazioni potenzialmente molto strutturate, con diversi partecipanti, in cui ogni replica (attraverso una @menzione) definisce porzioni diverse di audience, allargando man mano il pubblico dei destinatari.
Questa struttura emerge in modo efficace attraverso una visualizzazione ad albero come quella qui sotto (per crearla ho usato Tweetvit, il bellissimo bookmarklet per Google Chrome di Paul Butler): un tweet iniziale genera due repliche dirette, che a loro volta danno origine ad altre 12, coinvolgendo in totale quattro partecipanti diversi.




Più l'albero è ramificato, quindi, e più la conversazione si estende ed è strutturata. Il grado di conversazionalità dei tweet è però molto variabile, e di conseguenza lo è anche il grado di ramificazione di una conversazione: un tweet scritto intenzionalmente con l'obiettivo di suscitare una discussione ha verosimilmente molte più chances di ricevere repliche di uno inviato col solo intento di autopromuoversi.
Prendiamo il caso dei tweet dei politici; spesso, lo sappiamo, il loro obiettivo non è quello di avviare un dibattito, ma di proporre uno slogan, attraverso cui costruire un'immagine positiva di sé. In questi casi, la ramificazione dei tweet è spesso quasi nulla, come nell'esempio qui sotto: il tweet è di Matteo Renzi, che lo scrive il 1° settembre scorso, e le repliche generate sono 16, tutte inviate nei 5 minuti successivi da 16 persone diverse. Più che di vere e proprie conversazioni, si tratta in questo caso di botta e risposta rapidi, scambi di battute uno-a-uno contraddistinti dalla rapidità, dall'assenza di pianificazione e spesso dal forte grado di emotività.




Si diversificano da questa struttura "a ombrello" le conversazioni che scaturiscono da tweet di forte impatto, anche su altri media esterni a Twitter: qui sotto l'albero del famoso tweet sul colpo di sole di Grillo, scritto sempre da Renzi il 25 luglio. Il tweet ha originato 279 repliche, molte delle quali inviate più di 3 ore dopo il tweet originario (in azzurro nell'immagine).



Un altro elemento che contribuisce alla ramificazione delle conversazioni è l'interesse comune degli argomenti trattati, la loro concretezza e la rilevanza che hanno nella vita delle persone. Questo aspetto è quello che in molti casi differenzia il grado di conversazionalità dei tweet del Renzi Sindaco da quello dei tweet del Renzi Presidente del Consiglio; l'esempio qui sotto è del 20 dicembre 2012, e riguarda l'apertura a Firenze di un nuovo asilo nido. Le 41 repliche si dipanano in nodi situati a livelli gerarchicamente diversi dell'albero, e coinvolgono partecipanti che a loro volta contro-replicano e producono una conversazione dalla struttura articolata.






La visualizzazione ad albero aiuta quindi a comprendere più a fondo le dinamiche delle conversazioni che avvengono in Twitter; fatta eccezione per i tweet più popolari, ripresi anche da altri media, il grado di conversazionalità di un tweet, corrispondente alla profondità della sua ramificazione, è strettamente connesso con la volontà esplicita da parte del suo autore di rendersi disponibile a un dialogo, e di avviare con i suoi interlocutori una vera conversazione.

1 commento:

  1. Twitter è veramente interessante. Vi vorrei segnalare un canale che seguo e che sicuramente potrà interessare tanti di voi.

    https://twitter.com/tizianomotti

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